Ponti e muri rappresentano due diverse facce della stessa medaglia. In entrambi i casi essi nascono entro uno spazio di rottura: nel primo caso, lo spazio è oggetto di ricomposizione, nel secondo la divisione viene istituzionalizzata. Sia i ponti che i muri, tuttavia, danno ugualmente senso allo spazio e al tempo. Il seminario analizzerà il ruolo dei muri e dei ponti – reali e simbolici – nella storia recente d’Europa, con particolare riferimento al ruolo della memoria come ponte e muro per la popolazione europea dalla fine della Seconda guerra mondiale ai nostri giorni.


Seminario Organizzato da Andrea Griffante presso l' Università Vytautas Magnus di Kaunas.
I cambiamenti politici ed economici intervenuti in Italia dopo la fine della Seconda guerra mondiale ebbero forti contraccolpi sociali. La cultura giovanile degli anni ’70-‘80 fu al contempo testimone dei e reazione a tali cambiamenti, mentre la contestazione e l’impegno politico divennero gli strumenti utilizzati per dare inizio a una nuova stagione sociale e politica. Non si trattò, tuttavia, di una prerogativa né italiana, né occidentale. Anche al di là della Cortina di ferro proprio i giovani furono la sentinella della nascita di una nuova coscienza pubblica in contrasto con l’ordine sociopolitico vigente. Si tratta di un periodo a cui ricondurre lo sviluppo di una nuova memoria e di una nuova coscienza comune europea?
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Il 19 ottobre 2016, si terrà, presso Žemynos gimnazija di Vilnius un seminario dal titolo "Tracce d’Europa: dall’URSS alla Lituania”. Dopo aver presentato l'attività del progetto Europeo WAI, il seminario indagherà come la transizione lituana dal passato sovietico al presente europeo abbia conosciuto un andamento meno lineare di quanto solitamente creduto. In particolare, ci si concentrerà sul ruolo dell’individuo e delle culture di gruppo per la crescita di alternative al modello socio-culturale dominante nel corso degli anni ’70 nella Lituania sovietica.